Le applicazioni (malevole e non) per creare un drone
Partiamo dal fatto che oggi in casa con una semplice stampante 3D e grazie hai vari siti del settore si può realizzare un drone fatto in casa.
Si chiama “making” ed è un processo sempre più alla portata dei cittadini comuni che possono arrivare a realizzare questa tecnologia. Non si deve neanche scomodare la ricerca del deep-web per poter arrivare ad realizzare questi prodotti che grazie a frequenze personalizzate possono riuscire a non essere tacciabili dai sistemi che oggi sono stati realizzati per bloccare questi dispositivi.
La componentistica è, come detto, facilmente reperibile in rete batterie, i motori elettrici, la struttura in carbonio oggi stampabile anche on-demand con la tecnologia della stampa 3D, i controller con la possibilità di personalizzare sia le frequenze di trasmissione che i comandi: non esistono oggi particolari impedimenti per chiunque voglia costruire un drone fatto in casa.
La cosa preoccupante sta nel fatto utilizzare i droni per attività illegali, visto la facilità di realizzare tutto questo in meno di 48 ore.
Nel settore dei droni, ad oggi, con il regolamento EASA 2020 ogni drone anche auto-costruito dovrà adottarsi di un sistema di identificazione per poter permettere il controllo durante utilizzo del prodotto sia per uso ludico che uso professionale.
A questo avviso la nostra azienda ha realizzato un brevetto internazionale con un sistema innovativo per poter controllare, mappare e identificare chi utilizza questo prodotti.